Quando pensiamo al Medioevo, l’immaginazione spesso corre veloce verso immagini di castelli bui, gente che puzza, strade fangose e corpi mai lavati. Ma quanto c’è di vero in questa visione? Erano davvero tutti sporchi? Oppure, come spesso accade nella storia, anche sull’igiene medievale aleggia un bel po’ di mito?
In realtà, il rapporto dei medievali con la pulizia era molto più complesso e interessante di quanto si creda. Scopriamolo insieme, tra tinozze, saponi, bagni pubblici e qualche superstizione.
Il bagno, un piacere antico… ma non sempre pubblico
Nel primo Medioevo (circa tra il V e il X secolo), fare il bagno era una pratica ancora abbastanza diffusa, ereditata dal mondo romano. Nelle città, soprattutto in quelle sotto l’influenza bizantina o araba, esistevano bagni pubblici, simili alle antiche terme, frequentati da uomini e donne, a volte separati, a volte no.
Con il tempo, però, e con l’avvento di alcune interpretazioni religiose più rigide, la nudità cominciò ad essere vista con sospetto. Alcuni moralisti del XIII e XIV secolo temevano che i bagni pubblici fossero luoghi di perdizione più che di purificazione. Inoltre, l’arrivo della peste nera nel XIV secolo contribuì al mito che l’acqua potesse aprire i pori e facilitare l’ingresso delle malattie nel corpo.
Risultato? I bagni pubblici iniziarono a chiudere e il lavarsi in acqua perse, in molti luoghi d’Europa, la sua popolarità.
Lavarsi sì, ma “a secco”
Ma attenzione: dire che i medievali “non si lavavano” è fuorviante. Più corretto sarebbe dire che si lavavano diversamente da noi.
Molti si pulivano a pezzi, lavando mani, piedi e viso quotidianamente. I nobili avevano bacinelle e asciugamani personali, e i servitori portavano acqua profumata con erbe o aceto. I contadini si bagnavano nei fiumi o in tinozze di legno, soprattutto d’estate.
Il sapone, tra l’altro, esisteva eccome: ne troviamo tracce già nel IX secolo. In Italia, Francia e Spagna si usavano saponi a base di sego animale e cenere, a volte profumati con lavanda, rosmarino o timo.
L’igiene orale: niente dentifricio, ma tante erbe
Anche i denti venivano curati. Non esistevano spazzolini, ma si usavano rametti sfilacciati, stoffe ruvide o polveri abrasive fatte con sale, carbone, erbe aromatiche o persino gusci d’uovo tritati.
Il respiro si rinfrescava con semi di finocchio, menta, anice o chiodi di garofano. I dentisti (chirurghi-barbieri) esistevano, anche se spesso l’estrazione era l’unico trattamento disponibile. E sì, era dolorosa.
I vestiti: meno lavati, ma non sempre sporchi
Nel Medioevo, i vestiti non venivano lavati frequentemente come oggi, soprattutto quelli di lana o di lino pesante. Però la biancheria intima, più sottile, veniva cambiata e lavata più spesso, ed era proprio quella a stare a contatto con la pelle. Cambiarla equivaleva, nella logica del tempo, a “rinfrescarsi”.
Profumi, incensi e acque profumate
Quando l’acqua scarseggiava o era mal vista, si sopperiva con profumi, oli e acque aromatiche. La nobiltà e la borghesia usavano miscele a base di fiori, agrumi e spezie per profumare pelle e vestiti. Anche le chiese e le case venivano “igienizzate” bruciando incenso o erbe come ginepro e salvia.
E non dimentichiamo il ruolo simbolico dell’odore: la puzza era spesso associata al peccato, mentre un buon profumo era segno di purezza e virtù. Il naso, insomma, era anche uno strumento morale.
L’igiene spirituale come priorità
Infine, bisogna ricordare che per molti medievali l’igiene spirituale era più importante di quella fisica. Lavare l’anima con la preghiera, la confessione e le opere di carità aveva un valore ben più alto del corpo pulito. Ciò non significa che ignorassero il corpo, ma semplicemente che avevano una scala di priorità diversa dalla nostra.
Il Medioevo non fu affatto un’epoca di totale trascuratezza. Fu piuttosto un’epoca con una propria idea di pulizia, fondata su cultura, religione, risorse e conoscenze mediche diverse dalle nostre. E in certi casi — come l’uso delle erbe, dei profumi, della biancheria — anche piuttosto raffinata.
Quindi la prossima volta che sentite dire: “Nel Medioevo erano tutti luridi”, potrete rispondere con un sorriso… e magari offrire loro un rametto di rosmarino per rinfrescare l’alito!
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