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L’ultima cena di Leonardo

L’Ultima Cena è uno dei capolavori più celebri di Leonardo da Vinci e uno dei dipinti più iconici della storia dell’arte. Questo straordinario affresco murale, realizzato tra il 1494 e il 1498, si trova nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. L’opera, di grande valore simbolico e artistico, rappresenta il momento drammatico in cui Gesù annuncia ai suoi discepoli che uno di loro lo tradirà.

La collocazione

L’affresco è situato nella parete nord del refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, un edificio religioso che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1980. Il refettorio era originariamente il luogo dove i monaci consumavano i pasti, e l’opera fu commissionata da Ludovico il Moro, il duca di Milano, come parte di un progetto per rinnovare e abbellire il convento.

Descrizione dell’Opera

L’Ultima Cena misura circa 460 cm × 880 cm ed è stata realizzata con una tecnica sperimentale. Leonardo non usò la tradizionale tecnica dell’affresco, che prevedeva l’applicazione di colori su intonaco fresco, ma optò per una miscela di tempera e olio su un intonaco asciutto. Questo gli permise di lavorare con maggiore lentezza e precisione, ma rese l’opera più vulnerabile al tempo e al deterioramento.

L’affresco rappresenta Gesù al centro della scena, seduto a una lunga tavola con i suoi dodici discepoli. Leonardo cattura il momento in cui Cristo dice: “In verità vi dico, uno di voi mi tradirà”. La reazione dei discepoli è vividamente raffigurata: ciascuno esprime emozioni diverse, dal dolore alla sorpresa, con gesti e sguardi che comunicano incredibile dinamismo e profondità psicologica.

Gesù è rappresentato con le mani aperte, un gesto che richiama l’istituzione dell’Eucaristia. Alle sue spalle, una finestra incornicia il suo volto, simbolo di divinità e luce. Leonardo crea un effetto prospettico sorprendente, utilizzando linee che convergono verso il punto focale, cioè il volto di Cristo.

I Personaggi

I dodici apostoli sono rappresentati in gruppi di tre, ognuno dei quali sembra dialogare o reagire in maniera specifica. Tra di loro, si possono riconoscere:

  • Giuda Iscariota, che tiene in mano una borsa, simbolo dei trenta denari del tradimento, ed è l’unico con il volto parzialmente in ombra.
  • Pietro, che si sporge verso Giovanni con un coltello in mano, presagio del taglio dell’orecchio del servo del sommo sacerdote durante l’arresto di Gesù.
  • Giovanni, il più giovane e dai tratti delicati, raffigurato accanto a Cristo in un atteggiamento pensieroso.

Tecniche innovative e sfide di conservazione

La tecnica utilizzata da Leonardo ha permesso di ottenere dettagli straordinari e colori vividi, ma si è rivelata estremamente fragile. Già pochi anni dopo il completamento, l’opera cominciò a deteriorarsi a causa dell’umidità e della tecnica sperimentale. Nel corso dei secoli, l’affresco ha subito diversi restauri, l’ultimo dei quali, durato oltre vent’anni e conclusosi nel 1999, ha restituito all’opera parte del suo splendore originale.


L’Ultima Cena è più di un capolavoro artistico: è una rappresentazione simbolica e spirituale che ha influenzato profondamente l’immaginario collettivo. L’attenzione di Leonardo per i dettagli, la psicologia dei personaggi e la maestria prospettica rendono quest’opera unica e senza tempo.

Oggi, l’affresco è uno dei luoghi più visitati al mondo, attirando ogni anno migliaia di turisti che desiderano ammirare da vicino questa straordinaria testimonianza del genio di Leonardo.

Consigli per i Visitatori: Per visitare l’Ultima Cena, è necessario prenotare con largo anticipo, poiché l’accesso è limitato a piccoli gruppi per preservare l’opera. Una volta lì, prenditi il tempo per osservare ogni dettaglio e lasciarti affascinare dalla genialità di Leonardo, che ha saputo trasformare una scena religiosa in un capolavoro universale.

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